Un viaggio di Giorgio in Siberia

Giorgio è un marinaio di Vado Ligure naufragato  nelle steppe Kazake e tundre Siberiane.

Vive al nostro campo  da più di 8 anni e, tra un turno di lavoro e l’altro, ogni tanto, naviga  spingendosi sempre più a nord est da dove ci troviamo (Kazakhstan nord occidentale). Le sue mete preferite sono in Siberia dove ha ormai molti amici, e, dice, dove si è ammalato di nostalgia.
Quest’estate è andato fino in Buriatia, repubblica autonoma Siberiana a  sud-ovest del lago Baikal. La Buriatia e’ prevalentemente montuosa, pochissime strade, natura intatta, 2 o 3 abitanti per Km2 con una escursione termica elevatissima fino a toccare in inverno punte di  meno 50 gradi di temperatura. I Buriati, di origine mongola e grandi allevatori di cavalli hanno per capitale Ulan Ude.

Ritornando a Giorgio:l’anno scorso ha preso un taxi da Aksai (facile), ha attraversato il confine Kazakhstan-Siberia occidentale ad Orenburg (facile per chi ha il visto russo), si e’ imbarcato su un Tupolev da Orenburg a Mosca (meno facile). Da Mosca ha preso un Ilyuschin facendo la tratta inversa Mosca-Novosibirsk-Irkutsk (sono 5000 km, difficile). L’alternativa era la Transiberiana, ma Giorgio non aveva tempo. Atterrato a Irkutsk, ha preso un altro taxi per altri 350 km fino a Koita Gol (un villaggio buriato sperso sui monti Sayani). Finalmente è arrivato alla meta? No. Giorgio ha affittato un cavallo e una tenda, ha acquistato i viveri  e con una guida mongola ha percorso altri 70 km attraverso le montagne e un passo a 2700 m d’altezza per raggiungere la valle di Shumak. Una alternativa era l'elicottero, ma a Giorgio non pareva sportivo. Vedendo l’elicottero credo non si trattasse solo di sportività ma anche di buonsenso.

Nella valle di Shumak ci sono più di 100 sorgenti naturali con differenti caratteristiche, una radioattiva e calda dove si fa il bagno in una vasca alla buona scavata nella roccia. Una è per la pelle , l'altra per lo stomaco, per i reni, per le parti intime femminili, per quelle maschili. Vicino ad ogni sorgente vengono posti ex voto, in forma di sculture o, usanza questa buddista, sotto forma di striscioline di stoffa che il vento fa muovere. Curiosamente anche gli animali selvatici usano queste sorgenti a scopo curativo. D'inverno la valle è disabitata e solo pochi cacciatori di orsi, zibellini e visoni ci si avventurano. D'estate è un paradiso naturale con torrenti, cascate, pesci, uccelli, bacche selvatiche a "quintali".

Quando Giorgio si perde negli spazi sconfinati lascia alle spalle tutti i problemi, si lascia andare e si sente vivo e forte. Poi l'ospitalità della gente, tipica dei nomadi e dei poveri lo fa sentire come a casa, di fronte al mare di Vado Ligure. Giorgio dice che ritornerà in Siberia finché le gambe lo reggeranno. Auguri.

GPA (circa 2003)