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Cento Donne di Gerenzano

In biblioteca si trovano delle vecchie lettere che parlano della fondazione nel 1888 della  "Congregazione di Carita' di Gerenzano".


La congregazione doveva amministrare i beni del "legato Berra e dell'Opera Pia Fagnani".
Il legato Berra, sommato all'eredita' Vanzulli, aveva lo scopo di finanziare la costruzione dell'asilo infantile, mentre l'Opera Pia Fagnani doveva distribuire diverse beneficenze secondo le indicazioni del testamento del Marchese Federico Fagnani del 1838.
 
Quando venne fondata nel 1888 la congregazione di carità ebbe come presidente il Cav. Pietro Clerici e come membri del cosiglio Luigi Rimoldi, Girola Antonio, Vanzulli Giuseppe, Porro Giuseppe.
Il 28 Ottobre 1888 a Monza il documento venne firmato dal re d'Italia Umberto I  e contrassegnato da Crispi  per il Ministero dell'Interno.
 
La Congregazione di Carita' riusci' in sei anni a costruire l'asilo infantile Carlo Berra,  tutt'ora  funzionante, ma non fu in grado di elargire la beneficenza alle puerpere ed ai poveri come prevedeva il testamento del Marchese Fagnani, se non per pochi anni. Tra le carte presenti in biblioteca infatti sono spuntati due fogli di quaderno che parlano proprio di queste difficolta'. Sono lettere di protesta indirizzate da cento donne di Gerenzano alla Prefettura di Milano in cui si sollecita l'elargizione della beneficenza da ben tre anni non piu' fatta. Le due lettere non hanno una data riconoscibile ma dovrebbero essere state stilate nel 1901. Infatti tra le donne si trova una Luigia Angaroni (molto probabilmente mia nonna) che nel 1901 era da tre anni in attesa del dovuto, avendo partorito un figlio  (mio zio Pietro) nel 1898. 

 
La prima lettera indirizzata alla prefettura di Milano il 17 Gennaio (1901?) dice:
 
"Il comune di Gerenzano.
 
Si dichiara che il giorno 14 abbiamo ancora riclamato alla casa comunale per pretendere la nostra premizia che e' stata lasciata dal nostro Marchese Fagnano che adesso noi si rivolgiamo alla Signora Prefettura di Milano che e' gia' la parte di tre anni che mi danno piu' nulla che adesso tutte le donne sono stanchi di sopportarle."
 
Segue l'elenco delle donne:

Angaroni Luigia, Borghi Maria, Zaffaroni Angela, Candiani Emilia, Angaroni Maria, Vanzulli Carolina

Zoni Maria, Pini Angela, Rimoldi Rachele, Volonteri Maria, Cattaneo Rosa, Rimoldi Maria

Montani Fiorenza, Angaroni Angela, Pagani Maria, Vanzulli Rachele, Angaroni Ambrogina

Borghi Luigia, Galli Faustina, Gianni Giuseppa, Zoni Angela, Bonzini Maria, Rimoldi Teresa

Puppi Maria, Rimoldi Maria, Angaroni Luigia, Restelli Giuseppa, Pedrotti Caterina

Borghi Giuseppa, Vanzulli Giuseppa, Colombo Adelaide, Pini Teresa, Montani Giuseppa

Porro Caterina, Angaroni Giuseppa, Zoni Angela, Pini Angela, Zoni Carolina

Puppi Giuseppa, Girola Angela, Fusetti Orsolina, Puppi Giovanna, Porro Carolina

Puppi Carolina, Caimi Giuseppa, Landoni Maria, Castelli Carolina, Caimi Maria

Pigozzi Margherita, Pedrotti Giulia, Zoni Filomena, Pigozzi Angela, Saibene Benvenuta

Zoni Felicita, Clerici Luigia, Vanzulli Giuseppina, Franchi Maria, Monti Ambrosina, Porro Serafina

Montani Maria, Pedrani Maria, Porro Antonia, Zoni Giuseppa, Monti Virginia, Rimoldi Cecilia

Vanzulli Paolina, Garbelli Giuseppa, Porro Virginia, Bonzini Teresa, Clerici Giuseppina

Ghirimoldi Carolina, Vanzulli Luigia, Borghi Rachele, Pagani Giuseppa, Castiglioni Giuseppa

Angaroni Luigia, Bogani Maria, Castiglioni Teresa, Garbelli Giulia, Mondini Carolina

Restelli Carolina, Borghi Maria, Zoni Teresa, Castelli Angela, Monti Antonia, Vanzulli Felicita

Castelli Colomba, Possenti Giuseppa, Gianni Maria, Zoni Genoeffa, Pedrani Angela

Oliva Angela, Zoni Maria,  Uboldi Maria, Bonzini Luigia, Borghi Ambrosina, Bonzini Antonia

Zaffaroni Giuseppa, Porro Giovannina, Oliva Maria

Sono tutte per firmare tutte in generale pronta risposta

 
Erano 100 donne pronte a firmare.
 
La seconda lettera è piu' semplice e sembra una seconda richiesta di giustizia. La grafia e la forma è piu' approssimativa rispetto alla prima.  Era un gruppo di 23 donne, forse le più agguerrite e desiderose di giustizia che reclamavano per la seconda volta i loro diritti.
 
" Comune di Gerenzano.
Si dichiara sottoscrivere che noi abbiamo riclamato ancora che noi vogliamo tutta la nostra premizia che e' scritto al giorno 14 tutta pane e carne.
 
Vanzulli Luigia, Angaroni Luigia, Porro Virginia, Restelli Carolina, Porro Giuseppa

Mazzochelli Regina, Angaroni Luigia, Bonzini Maria, Clerici Giuseppa

Gianni Agostina, Garbelli Giulia, Angaroni Giovanna, Borghi Luigia

Angaroni Ambrosina, Borghi Rachele, Cattaneo Rosa, Vanzulli Giuseppa

Zoni Carolina, Angaroni Luigia, Possenti Giuseppa, Porro Serafina

Pini Teresa, Zaffaroni Giuseppa 

Noi reclamiamo alla signora Prefettura di Milano lasciato del nostro marchese Fagnani. 
 
Una storia di stenti, dignitosa povertà  e combattività delle nostre nonne.
Meriterebbero che una piazza di Gerenzano fosse dedicata al loro coraggio.
 
Le due lettere e l'incartamento che si trovano in biblioteca provano storicamente le informazioni che Don Banfi riporta nel suo manoscritto.
 
Scrive Don Banfi:
 
Opera Pia “Fagnani marchese Federico”.
 
Trae origini dal testamento 7 Febbraio e 24 Marzo 1838 in atti del notaio Dott. Giuseppe Alberti. Già amministrata dal proprietario del fondo Fagnani, indi concentrata nella Congregazione di Carità col Regio Decreto 6 Dicembre 1891.
 
Scopo - Erogare annualmente tre doti di L. 40 cadauna a nubende povere di buoni costumi, domiciliate da almeno cinque anni nel comune di Gerenzano; distribuire un terzo della rendita residua in sussidi elemosinari come alle precedenti Opere Pie; distribuire la rendita residua, in sussidi elemosinieri in generi o in denaro a domicilio, di importo indeterminato e senza obbligo di continuità, a donne in occasione del parto e in conseguenza di esso, per malattie sopraggiunte e per impossibilità di allattamento purché di Gerenzano, domiciliati da almeno cinque anni, con preferenza a quelle che allatteranno, potendolo, la propria prole. In caso di disponibilità di mezzi, possono esere concessi sussidi per allattamento; ove la madre sia ciò impossibilitata o siasi resa defunta, per allattamento di bambini di genitori poveri. Per l'assegnazione delle doti è chiamato a far parte della Congregazione di Carità un rappresentante della della Curia Arcivescovile di Milano, Rendita annua lorda L. 2158 (La beneficienza e l'assistenza sociale nella Provincia di Mlilano, pag. 737). Anche questa rendita una volta sufficiente a varie elemosine, oggi è scarsa in proporzione dei bisogni della popolazione. Da altri atti conservati nell'Archivio Storico Civico di Milano (Località foresi, Cartella 841) apprendiamo a questo proposito ciò che segue (intorno all'anno 1886):
“Essendo l'Opera Pia “Marchese Fagnani” in difficili condizioni finanziarie per le crisi sopravvenute, ed essendo per questo diminuite le possibilità di beneficenza, la Congregazione ritenne necessario di assumere un mutuo e di ridurre i Legati”.
Questo fatto irritò la popolazione che con una dimostrazione ostilissima manifestò il proprio rancore contro tutta la Congregazione escluso il Prevosto. Altri documenti nello stesso Archivio precisiano:
“In origine il testatore aveva lasciato i suoi beni ai Gesuiti, poi passarono alla Corona e al Demanio, in seguito al banchiere Veill - Weiss che li cedette al sig. Conti. II frutto doveva andare a beneficio dei vecchi, degli storpi, dei gobbi e dei ciechi del paese, più una libbra di pane bianco ed una di buona carne alle puerpere povere del paese per trenta giorni. Avendo la Congregazione in diminuzione le rendite, mise in atto il progetto di economia consegnando a una puerpera un buono di dieci libbre invece di trenta. Di lì la sommossa".
 
Veniamo ad un'altra Opera Pia esistente in Gerenzano che pure fu tanto benemerita in opere di carità, e pietà, e le cui direttive fondamentali si uniformarono per gran parte a quelle della testé citata Opera Pia Fagnani.
 
 
Opera Pìa Garavaglia sac. Luigi
 
 Fondata con testamento 17 Giugno 1846, pubblicato nella Pretura di Saronno il 20 Marzo 1846. Già amministrata da Parroco pro tempore, fu concentrata nella Congregazione di Carità col R. Decreto 6 Dicembre 1891.
 
Scopo: Erogare annualmente due doti di L. 40 ciascuna a povere nubende di buoni costumi domiciliate da oltre cinque anni in Gerenzano distribuire annualmente il resto della rendita disponibile in sussidi elemosinieri in generi e in denaro, a domicilio, d’importo variabile e senza obbligo di continuità, a vecchi d’ambo i sessi, inabili al lavoro, preferibilmente se infermi o privi dalla vista, di un braccio o di una gamba e dell'uso di tali membra, o in caso di grave malattia, anche d'individui abili al lavoro o di qualunque età, purché gli uni e gli altri siano poveri o domiciliati nel comune di Gerenzano da almeno cinque anni. La rendita oggi è di sole L. 220 inferiore a quella che era disponibile in altri tempi, e soprattutto, per la notevole svalutazione del denaro, è insufficiente a lenire miserie e a dare un aiuto di qualche consistenza ai poveri bisognosi.
 
Asilo Infantile Berra
 
Fu istituito nel 1894 in seguito al legato disposto da Carlo Berra con un suo  testamento olografo 4 Ottobre 1856 depositato negli atti del notaio Carlo Tagliabue residente in Como con istrumento 24 Febbraio 1870. Fu eretto in Ente morale con R. Decreto 7 Aprile 1895. E’ amministrato da un consiglio di tre membri nominati dal Comune. Ha un patrimonio otre il fabbricato, di L. 14.000.
 
 
P.A. Gianni (circa 2003)