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07 February 2014 Written by 

Gerenzano, un bivio di strade romane

Camminando per le strade del paese centro o che portano fuori, verso altri centri, cascinali, boschi, non vi è mai venuto il pensierodi quanti piedi abbiano calpestato quei sentieri? E le strade? Quelle vecchie di sempre, quanti nomi hanno potuto cambiare nei secoli! E la stessa disposizione dei terreni, quelli ancora incontaminati da lottizzazioni recenti, sono tutti disposti a raggera intorno al nucleo centrale. Quanti quesiti! Non tutti però sono senza risposta.


Ambrogio Palestra, nel suo articolo: Le strade romanenel territorio della Diocesi di Milano (Archivio storico lombardo a. CIV serie X vol. IV 1978 pp. 7 – 42) parla di “ad XVI lapidem” presso San Giacomo di Gerenzano”, cioè una pietra che servia ai romani per segnare il miglio delle loro strade.
Non poteva essere presso San Giacomo, ma all’altezza di San Giacomo, cioè sulla nostra gloriosa “strava vegia”, un tempo affossata tra gli alti campi che la costeggiavano come dei muraglioni. Ora è stata alzata, asfaltata e allargata e si chiama Via Manzoni.

La strada Milano – Varese
Questa strada serviva a tutti i Gerenzanesi ancor prima che Maria Teresa d’Austria costruisse la strada provinciale, ora statale, cioè la via Clerici serviva dico per andare a Milano a piedi o col carro o in carrozza e a cavallo per i più facoltosi, o per andare a Varese e anche più su a Gavirate, dove c’era un grosso mercato delle bestie e molti dei nostri nonni sono andati a piedi fin lassù a comprare la vaccherella o i manzotti e i buoi per i lavori dei campi.
Per andare a Varese la “strava vegia” si immetteva nella “Strava dul Buzent vec” che passava dalla Fagnana e quindi verso Cislago ecc.. Forse scavando su questa strada all’altezza di San Giacomo si dovrebbe trovare la pietra migliare  romana sepolta sotto un ammasso di sassi e detriti e magari anche il lastricato della strada romana, ma queste sono utopie irrealizzabili.

La strada Milano – Como
Un’altra via consolare romana, che partiva da Como e andava a Milano, passava attraverso i boschi di Uboldo, doveva attraversare il nostro paese da nord a sud e intersecare con la strada Milano – Varese, forse con l’attuale via Roma, grosso modo all’incrocio con via Banfi. Che cosa può suffragare questo tracciato? Il fatto che lungo le vie consolari i romani seppellivano i loro morti. Ora nel 1890 sono statte trovare tombe gallo-romane, nella vecchia fornace di laterizi, presso la stazione, ma dal lato delle case Zaffaroni. Recentemente altre anfore funerarie gallo-romane sono state trovate alla cascina Franchi di Uboldo.
Congiungendo idealmente questi punti e facendoli arrivare aai boschi di Uboldo, attraverso i quali questa via passava sicuramente, ecco tracciata la strada. Scavando lungo questa via ipotetica, non dovrebbe essere improbabile trovarvi tombe gallico-romane o anfore cinerarie, come già sono state rinvenute.
Quanta romanità nasconde il nostro sottosuolo? Sicuramente molta. Non per niente “Geronziano” è di origine romana, anzi un villaggio al bivio di due importanti strade: la Como-Milano e la Milano- Svizzera attraverso il san Bernardo. UN villaggio ricco di acque sorgive e movimentato da intatte collinette moreniche. I diversi reperti trovati e denunciati al pubblico lo confermano, ma quanti altri reperti trovati sono stati ridotti in coccii e seppelliti come detriti inutili e insignificanti?
Carla Mascheroni   Gerenzano, 2 settembre 1986

Nota di Gerenzanoforum: La ricostruzione fatta dalla compianta Carla Zaffaroni e molto bella e fa trasparire un grande amore per la nostra storia, per il paese e le sue tradizioni. Lo stesso entusiasmo e passione di Don Banfi con la sua Storia di Gerenzano.  L’articolo si trova in un vecchio giornale comunale del settembre 1986.
P.A. Gianni 7 Febbraio 2014

 



Redazione

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