18April2024

gerenzanoforum.it

La piazza di Gerenzano dal 2002

You are here: Home Immagini Viaggi Uno spettacolo massiccio
02 September 2013 Written by 

Uno spettacolo massiccio

Domenica 2 marzo un gruppo dello Sci Club Gerenzano sotto la supervisione della guida alpina Mario si è cimentato in una delle traversate con gli sci più spettacolari al mondo: la traversata del Monte Bianco.

 

Partiti da Courmayeur, dopo aver cambiato tre funivie, si è arrivati al Rifugio Torino a 3375 metri sul livello del mare. Dal rifugio si devono percorrere un centinaio di metri in salita "a scaletta" prima di poter cominciare la discesa vera e propria. La guida avvisa di seguirlo in fila indiana e di non superarsi: in alcuni punti si rischierebbe di finire in un crepaccio.

Sciando sulla neve fresca, la tecnica di sciata è diversa da quella che si ha normalmente sulle piste battute: bisogna cercare di stare il più leggeri possibile per non sprofondare e poter così riuscire a controllare gli sci per girare e frenare. La guida si ferma spesso per vedere che tutto il gruppo l'abbia seguita. Lo spettacolo intorno è molto bello, la cima del Bianco svetta sulla sinistra e venti in quota alzano un po' di neve che avvolge la punta del Gigante.

Un elicottero arriva dal fondo valle e si posa a circa 500 metri dal nostro gruppo, passando successivamente in quel punto scopriremo che qualcuno è caduto in un canalone che ha ceduto al passaggio sotto il suo peso. Ci si ferma a mangiare su alcune rocce che le temperature calde degli ultimi giorni hanno scoperto facendo sciogliere la neve.

Da quando si riparte ci saranno ancora circa 45 minuti di sciata prima di salire su di una lunga scala che dal fondo della valle porta ad una piccola funivia che a sua volta porta alla stazione di Le Montenvers da dove parte un trenino rosso che conduce a Chamonix (il versate francese del monte bianco). Li ci si rilassa con una birra al pub prima di prendere la corriera che, via Tunnel del Monte Bianco ci riporta a Courmayeur. 

Sci Club Gerenzano, Filippo Angaroni



Redazione

GERENZANOFORUM è una piazza virtuale ideata per promuovere il dialogo tra le persone e esporre temi di interesse per i cittadini di Gerenzano.

Website: www.gerenzanoforum.it

Leave a comment

Make sure you enter the (*) required information where indicated. HTML code is not allowed.

Perchè noi

  • Novità

  • Ode alla vita

  • Piccola guida

La secchia perduta e ritrovata. La secchia perduta e... 2016-02-20 - Circa un anno fa ho scritto di un ritrovamento a... More detail
La Casa del Popolo di Gerenzano La Casa del Popolo di... 2015-03-23 - Gerenzano, 21 marzo 2015 - Oggi, mia cugina mi... More detail
Il mulino della Girola Il mulino della Giro 2015-01-21 - Gerenzano 20 gennaio 2015 - Dopo aver visto le foto... More detail

Sample photo....Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi
non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicità.

Martha Medeiros

Read more

Sample photoErri De Luca: Onore ai poeti che aiutano a vivere -Tratto da “Il Mattino”, 13 settembre 2002

Quando c’è poco tempo e bussano alla porta, battono la città con artiglieria, quando brucia, quando sei solo in un letto d’ospedale, quando arrivi troppo tardi, quando ti mancano le parole e il fiato è corto, allora la poesia, una, prende il tuo posto, prende la tua mano che non ci arriva: e arriva.

Negli assedi, nelle prigioni, nelle cantine su pezzi di carta di fortuna si scrivono poesie. Il partigiano jugoslavo Ante Zemliar ne scriveva durante la guerra in montagna contro i nazifascisti. Le scriveva su quaderno. In sua assenza i compagni la trovarono e con la carta fecero sigarette. Non c’era molto per fumare e Ante sa che anche così le sue poesie hanno avuto respiro. Il partigiano Zemliar dopo la guerra vinta ha fatto cinque anni di prigionia nella colonia penale di Tito, Goli Otok, isola nuda. Anche lì scriveva poesie con un pezzetto di carbone nell’unghia su pezzi di cartone, di nascosto. Nel ghetto di Lotz nel 1943 Isaia Spiegel scriveva nel suo yiddish braccato: "Il mio corpo è un pane/calato in un calice di sangue"

Read more