Anno 1946, a Gerenzano - Cenni storici - i feudatari

I Feudatari

Il 16 maggio 1651 il nobile Gian Battista Fagnani fu investito del Feudo di Gerenzano, ma solo dopo nove il 18 settembre 1660, il Fagnani ebbe il possesso effettivo del feudo ed incominciò ad esercitare la sua signoria e giurisdizione sul territorio a lui soggetto.

 

Gerenzano costò ai Fagnani in ragione di lire 4000, (cifra cospicua in quei tempi) per ogni cento fuochi, o famiglie. Si chiamava fuoco ogni nucleo familiare, e la tassa di famiglia era appunto detta "fuocatico", il feudatario, pagata la tassa alla R. camera, entrava in possesso del feudo, e ne ricavava poi tasse, tributi, onore e redditi che variavano secondo i luoghi.

Gian Battista Fagnani nel 1660 acquistò giurisdizione su 131 fuochi; la cifra può interessare dacché calcolando su una media di cinque persone per ogni fuoco la popolazione di Gerenzano sarebbe stata di 655 abitanti circa. Vari altri fascicoli manoscritti e documenti dell'epoca intorno a Gerenzano feudale, si conservano nell'archivio di stato.

Essendo anche allora sovrano della Lombardia il re di Spagna, il mille seicentotrentatre gli abitanti del contado furono colpiti dalla grandissima pestilenza portata dai lanzichenecchi. Gli abitanti della comunità di Gerenzano già provati duramente dalla carestia e poi dalla peste bubbonica furono anche obbligati a dar sostentamento alle truppe di occupazione.

Dall'archivio di stato di Milano risulta poi che tale Francesco Aliverti da Gerenzano, disse al questore delegato - mi raccordo d'hauer visto et numerato nelle macellerie di Gerenzano sino a venti capi di bestie bovine morte tutte a un tempo per il gran consumo che veniva per la gente ivi stante. Da vari atti dell'archivio storico civico si apprende che nel 1766 i terreni erano per tre quarti in possesso della chiesa e della nobiltà e un solo quarto era posseduto dai diretti coltivatori. 

Certo era quella l'epoca del latifondo dell'estesa proprietà; tuttavia le mappe e i registri catastali c'informano che a Gerenzano nei secoli XVII e XVIII si incominciava a sentire lo spirito dei tempi nuovi, e la terra era già in parte in mano a piccoli proprietari.

Invero la piccola proprietà fece fiorire il paese, per essa la produzione si accrebbe, gli scambi si animarono, e una certa prosperità si diffuse tra la popolazione.

Gerenzano subì in seguito la sorte dei diversi comuni lombardi. Nel 1848 l'undici novembre il felmaresciallo RADETSKY faceva esporre un proclama dove obbligava i gerenzanesi a sottoporsi al suo comando.

Nel 1959 Giuseppe Garibaldi liberò Gerenzano mentre si dirigeva a San Fermo. I gerenzanesi subito rieleggevano la loro giunta municipale e con un manifesto esprimevano il loro giubilo e il desiderio di unirsi al Piemonte.

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